Sfida tra Disumanizzazione e Nuova umanizzazione: creare un popolo per la rivoluzione

La vera rivoluzione si attua partendo noi stessi. Una rivoluzione oltre che culturale soprattutto etica e spirituale in ciascuno di noi. Se non cambiamo prima noi stessi non possiamo pensare di cambiare realmente quello che ci circonda. Bisogna modificare innanzitutto il nostro modo di vedere il mondo.
Marco Guzzi nel suo discorso, da cui o preso in prestito il titolo di questo post, ci pone la stessa domanda, per citare il film Matrix, che Morpheus pone a Neo: vuoi prendere la pillola blu e continuare a vivere come vivi ora, o vuoi prendere la pillola rossa … e vedere il mondo per quello che potrebbe essere? Consapevole delle innumerevoli alternative? Delle infinite potenzialità?
La pillola rossa non è chimica ma spirituale. Serve un salto quantico spirituale per “vedere” oltre la realtà che ci circonda e che ci siamo fabbricati.
Devo sperimentare la mia vera essenza e spazi di liberà più profondi attraverso esercizi di pratica quotidiana e la meditazione.

Contrassegnato da tag , , , , , , , ,

La felicità

Siamo in continua ricerca della felicità, ma quando poi ce la ritroviamo all’improvviso sull’uscio di casa, fragile come un cristallo, considerandola un ospite inatteso, senza controllo tendiamo a frantumarla.

Chi trova un amico trova un tesoro

amico-tesoroC’è stato un momento della mia vita, un preciso momento, in cui ho sperimentato un repentino passaggio da uno stato d’animo di profonda tristezza ad uno di immensa felicità. Poco dopo la morte dei miei genitori conobbi, grazie ad un mio carissimo amico, la mia futura moglie. Fù alla seconda uscita insieme quando salutandoci ci regalammo il primo bacio. Come si usa dire, ero al settimo cielo, un cielo in più e probabilmente avrei incontrato i miei genitori. Il nostro matrimonio dura da più di sedici anni e nel frattempo, tra alti e bassi, abbiamo avuto due figli. Due stupende creature.
Se sento che la mia vita non è stata un fiasco completo e grazie a loro, se mi sento in parte realizzato e grazie a loro. E tutto questo è comunque qualcosa che non ho cercato ma mi è stato donato. Donato da un amico. E’ proprio vero il detto: chi trova un amico trova un tesoro.

Sono necessarie le parole per comunicare?

cimitero buddistaEro seduto a fumare davanti a delle tombe, in un tempio buddista dove da poco era stato cremato mio suocero giapponese. Ero in regola visto che mi trovavo in una piccola smoking area allestita allo scopo. La cerimonia era durata tutta la mattina, con preghiere, saluto al defunto, cremazione e pranzo. Dopo il pranzo, svoltosi in una grande stanza con vista tombe, ero uscito con la scusa di prendere una boccata di aria.
Ho volontariamente evitato di andare ai funerali dei miei genitori, un pò per evitarmi ulteriore pena, un pò perchè non capivo a cosa servisse. Ero molto giovane e sicuro che i miei tre fratelli tutti più grandi di almeno quindici anni, avrebbero svolto egregiamente tutte le incombenze del caso. Immagino comunque che, almeno nelle linee principali, la cerimonia funeraria cattolica non si discosti troppo da quella buddista. L’unico aspetto che mi ha davvero sconcertato in quella buddista è stato quando, dopo la cremazione, ognuno dei presenti ha dovuto, munito di bacchette di legno come quelle del pranzo, prelevare le ossa rimaste intatte e deporle senza farle cadere all’interno dell’urna. Per il resto essendo tutta una novità per me il tempo era passato relativamente veloce ed interessante.
Non vorrei essere frainteso, l’apparente distacco con cui racconto l’episodio non corrisponde in alcun modo al mio stato d’animo, al contrario il mio spirito e tuttora oppresso da un forte senso di perdita e tristezza. Infatti, ed è di questo che vorrei parlare, l’attaccamento e l’affetto che provavo per Toshiiko, il mio suocero defunto, era fortissimo, al di là di ogni logica comunicativa.
Non sono portato per le lingue straniere (e forse nemmeno per quella italiana), prova ne è la mia scarsissima conoscenza del giapponese, nonostante i quasi sedici anni passati insieme a mia moglie e ai numerosi viaggi in Giappone. Questa mancanza però non ha impedito la comunicazione con Toshiiko che al contrario è stata una tra le più intense e profonde avute con essere umano (quella con i gatti è un altra storia); una comunicazione fatta prevalentemente di gesti ed azioni più che di parole. Anche l’inglese era impraticabile vista la sua scarsissima conoscenza da parte di Toshiiko.
Ne ho avuto piena consapevolezza proprio mentre guardavo quelle tombe silenziose su cui si posavano, di tanto in tanto, uccelli a me sconosciuti. E’ li che mi sono chiesto se fossero davvero necessarie le parole per comunicare i propri sentimenti. Ho sempre pensato che il linguaggio fosse più un subdolo avversario con cui fare i conti che un alleato di cui fidarsi.
Forse le uniche parole che potrei usare senza essere frainteso sono: “ti voglio bene Toshiiko e mi mancherai moltissimo”, ma per non rischiare appenderò soltanto una delle sue foto, da me e da lui preferite, davanti alla mia scrivania.

Vengo trascinato verso mondi magici

Qualche tempo fa ho regalato un pianoforte elettronico a mia moglie. Ha studiato piano da piccola e ora aveva voglia di ricominciare.
Era lì, bello come il sole, che mi spiava di nascosto, sornione.Mi sono avvicinato e senza chiedere il permesso ho iniziato a sfiorarlo, accarezzarlo.
E’ iniziata cosi la nostra storia d’amore. Ora pur non conoscendo nulla di musica vengo trascinato via, verso mondi sconosciuti. Le mia mani su di lui, lo violentano, lo accarezzano e mi portano lontano.

Ho iniziato a conservare qualcosa di quei mondi per condividerli e comunicare.
Caleidoscopio

Buon ascolto.

Si vuole sedere?

Oggi per la prima volta qualcuno nella tranvia mi ha offerto il posto a sedere.
Nella mia testa la prima reazione è stata involontariamenta violenta: “ma che cazzo dici?”, poi naturalmente ho ringraziato, rifiutando.

Le tecnologia portatile

metropolitana-telefoni-cell
Stamani, guardandomi intorno, nei vari momenti che accompagnano il mio viaggio da casa verso il lavoro, il solito spettacolo deprimente di zombi con il cervello ormai fuso da tutta questa tecnologia portatile mi stava trasportando, verso l’isola della tristezza cosmica. Improvvisamente però, come un illuminazione, è nato in me un pensiero consolatorio:
Ho pensato che, se non altro, questa evidente manifestazione mi permettava di scremare da subito e con una precisione del 99% le persone per le quali non posso avere nessun feeling ed è quindi meglio evitare per non perdere tempo inutilmente.E’ già qualcosa.

Immigrati dallo spazio

E’ delle ultime ora la notizia che un ufo grande circa 213.000 kq, nei pressi del sole, ha contattato molte autorità terrestri chiedendo asilo politico per i suoi 2 milioni di alieni ibernati.. La comunità europea si è mossa subito garantendo la piena cooperazione ma ribadendo che nella situazione attuale, putroppo, non sarà possibile accogliere più di qualche centinaio di alieni. Mentre ai piani alti si continua a discutere al riguardo, con bracci di ferro tra i vari paesi sulle quote di alieni da assegnare a ciascun paese, sono state già state soccorse dalla compagnia Ryanair numerose navette spaziali provenienti dall’astronave madre stipate di alieni appena svegliati, senza aver fatto colazione, tutti verdi per il terribile viaggio intergalattico e dirette in Italia, più precisamente in Padania. Riportiamo in esclusiva una intervista strappata ad una aliena con figli appena sbarcata in Padania (per motivi di privacy la chiameremo semplicemente aliena):
Giornalista: “Cosa vi ha spinto ad intraprendere un viaggio cosi lungo, a lasciare le vostre case per venire sulla Terra?”
Aliena: “Siamo scappati dalla guerra, sul nostro pianeta non esiste più nemmeno un angolo sicuro ormai.”
Giornalista: “Capisco, ma perchè proprio la terra?”
Aliena: “Era il pieneta più vicino”
Giornalista: “Perchè proprio la Padania?”
Aliena: “Perchè è piatta. E’ un ottimo posto per atterrare.”
Giornalista: “Uhm, capisco.”
Continueremo a seguire e saremo pronti ad informarvi con tempestività riguardo gli sviluppi di questa nuova emergenza alienitaria.
Stay Tuned!

Contrassegnato da tag ,

Animali da compagnia

Il cane e il gatto.
Amo i gatti, mi piacciono i cani, ma preferisco mia moglie.
Qualche sera fà sono andato a cena fuori, con mia moglie appunto, per festeggiare una buona notizia.
Un ristorantino all’aperto, carino e poco costoso.
Pur essendo un fumatore incallito mi sono astenuto dal fumare per rispetto delle persone attorno e consapevole del fastidio che può procurare il fumo a chi sta mangiando.
La stessa sensibilità non sembra esserci per i padroni dei cani che possono tranquillamente tenere il loro amicone a quattro zampe e farlo gironzolare attorno al loro tavolo.
Ora, mia moglie è allergica a quasi tutto (forse anche a me) e soffre particolarmente per i peli di cani, gatti, ecc. Per lei è stato un inferno.
Avremmo potuto cambiare tavolo, ma per l’appunto il cane in questione non era solo, sembrava in effetti di stare in un canile. A metà cena siamo dovuti scappare via. La prossima volta, ci siamo detti, forse meglio un locale al chiuso, sperando che almeno li ci sia una regola che impedisca l’accesso agli animali.
Questa regola non c’è. Mi sono informato e riporto:
Il Ministero della Salute, con propria ordinanza del 6 agosto 2013 ha ribadito che, tra l’altro, si deve condurre l’animale con guinzaglio e dotarlo di museruola (per gli altri animali occorre il trasportino), ma, fermo tale obbligo, il cane (o il gatto) può seguire il proprio padrone in ogni pubblico esercizio. Questo perché la legge n. 320/54 in materia di polizia veterinaria nulla prescrive in contrario e perché il Reg. CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari vieta l’ingresso solo ai luoghi ove vengono preparati o conservati cibi (come i supermercati e non quindi, dove vengono consumati o serviti al pubblico).
Ma mondo cane!

Contrassegnato da tag , ,
L'assassino è il maggiordomo?

Solo se è davvero fidato

Queerrilla

Illustrazione, Videogiochi, Cultura Pop, LGBTQ

michiamoblogjamesblog

la lotta agli occhiali neri è appena cominciata...

internopoesia.com/

Il blog di Interno Poesia

Cosa vuoi fare da grande?

Il futurometro non nuoce alla salute dei vostri bambini