Archivio dell'autore: Enderrender

La comicità ci circonda!

mela verme“Che poi, c’è in natura qualcosa di realmente comico a parte la stupidità di mio zio Sergio? Mio zio Sergio aveva la mania di predicare l’umiltà ammettendo di essere il primo ad avere tantissimi difetti, ma alla domanda di elencarli non riuscì mai ad andare oltre il punto 1) A volte dimentico gli occhiali.” (cit.)
La Apple, ha appena lanciato sul mercato (beccando in pieno una anziana signora) la sua nuova creazione: gli occhiali Com.Ici.Tà 2.0. Tale dispositivo a detta di molti esperti rivoluzionerà la vita di milioni di persone, permettendo a tutti quelli che ne faranno uso di percepire l’aspetto comico di quello che ci circonda. Questo dovrebbe, a detta sempre degli stessi molti, migliorare sensibilmente la vita delle persone, aumentandone tra l’altro la produttività. La Apple che ha reso disponibile le lenti a tutti i suoi dipendenti, ha annunciato un considerevole aumento della produttività dovuto appunto al migliore e più positivo approccio alla vita. Io sono corso a comprarli e nell’attesa che questa rivoluzione annunciata si verifichi davvero, sono andato a farmi un giro in città. E’ stato comico. Vi consiglio di provarli. Magari visto il prezzo, ancora eccessivamente alto, aspettate che se li compri un vostro facoltoso amico e poi fateveli prestare per un giorno. Non ve ne pentirete.

Beepy Toy’s song

Questa è la storia di Beepy Toy.
Beeby Toy non è maschio.
Beeby Toy non è femmina.
Beeby Toy non va a sinistra
Beeby Toy non va a destra e nemmeno al centro.
Beepy Toy semplicemente non va, rimane la.
Beeby Toy non sa.
Beeby Toy non vuole ascoltare.
Beeby Toy non vuole vedere.
Beeby Toy non crede ai profeti
Beeby Toy non crede alla realtà perchè la realtà non crede in lui.
Questa è la storia di Beepy Toy.
Questa è la storia di Beepy Toy.
Questa è la storia di Beepy Toy.
Beepy Toy è bello.
Beepy Toy è sincero.
Beepy Toy è un duro.
Beepy Toy è sicuro di se perchè non crede al futuro.
Beepy Toy sta bene con se stesso
E gli altri stanno bene con Beepy Toy.
Perchè Beepy Toy non chiede.
Beeby Toy non vuole ascoltare.
Beeby Toy non vuole vedere.
Beeby Toy non crede ai profeti.
Beeby Toy è Beeby Toy.
Questa è la storia di Beepy Toy.
Questa è la storia di Beepy Toy.
Questa è la storia di Beepy Toy.

Dio come Me

Un motorino nel mezzo della strada, con una grassona sopra, gemita e grugnisce, ansimando a zig zag.
Io, dietro, che bestemmio.
Quattro, tra ragazzi e ragazze che si siedono di fronte a me nella tranvia, estraendo contemporaneamente quatto i-phone.
Io di fronte che bestemmio.
Un uomo che piange in una scatola di cartone chiedendo l’elemosina e dopo poco se ne và ripiegando il cartone.
Io che bestemmio.
Io che piango
Dio di fronte a me che bestemmia.

Parole in libertà: Buzz Bazz Binox

Buzz Bazz Binox Enderiga genetica Più dascio che pescio Automa Andonoxic Pisellemo Antipatria Urg Argh Pozz Buzz Bazz Binox Usterma findarca Ottoma Bazzarca PoffUff Uffa Afa Pozza Dritto Dito Piramide Sole Vento Gin Tonic Palazzo Piano Tavolo Sedia Bicchiere Discussione Apatia Simpatia Ammazza che ti passa Saltelli Piccoli Veloci Rapidi Velociraptor Divorare Gola Viscido Urlo Buio Vicolo Violenza Sonnolenza Timore Sogno Avverarsi Presto Svelto Click Ops Fanculo Cacca secca Mosca Fastidio Caldo Umido Appiccicoso Sensuale Carnale Lento Veloce Profondo Interno Forte Delicato Grasso Burro Unto Salute Vegetali Carne rossa Sangue Carnalità Bestiale Scultura Vaso New York Andy Warhol Graffiti Metropoli Spremuta Frutta Acqua Freddo Ghiaccio Buzz Bazz Binox Enderiga genetica Più dascio che pescio Automa Andonoxic Pisellemo Antipatria Urg Argh Pozz Buzz Bazz Binox Usterma findarca Ottoma Bazzarca PoffUff Uffa Buzz Bazz Binox Enderiga genetica Più dascio che pescio Automa Andonoxic Pisellemo Antipatria Urg Argh Pozz Buzz Bazz Binox Usterma findarca Ottoma Bazzarca PoffUff Uffa Afa Pozza Dritto Dito Piramide Sole Vento Gin Tonic Palazzo Piano Tavolo Sedia Bicchiere Discussione Apatia Simpatia Ammazza che ti passa Saltelli Piccoli Veloci Rapidi Velociraptor Divorare Gola Viscido Urlo Buio Vicolo Violenza Sonnolenza Timore Sogno Avverarsi Presto Svelto Click Ops Fanculo Cacca secca Mosca Fastidio Caldo Umido Appiccicoso Sensuale Carnale Lento Veloce Profondo Interno Forte Delicato Grasso Burro Unto Salute Vegetali Carne rossa Sangue Carnalità Bestiale Scultura Vaso New York Andy Warhol Graffiti Metropoli Spremuta Frutta Acqua Freddo Ghiaccio Buzz Bazz Binox Enderiga genetica Più dascio che pescio Automa Andonoxic Pisellemo Antipatria Urg Argh Pozz Buzz Bazz Binox Usterma findarca Ottoma Bazzarca PoffUff Uffa

Una sera sul lago

Stavo remando dolcemente, gustandomi la luna e le nuvole nel cielo, il dolce suono dell’acqua colpita dai remi e illuna lago suo profilo.
“Forse potresti tirare i remi in barca”, mi disse, girando dolcemente il suo viso verso di me.”Potremmo semplicemente farci trasportare dalla corrente, vedere dove ci porta”. Il suo sorriso illuminava lo spazio tra noi due.
“Scusa?”
“Ho detto che forse non c’è più bisogno di remare. Il nostro contributo l’abbiamo dato”.
“Il nostro contributo?”, ad un tratto non capivo più, ne dove fossi, ne con chi fossi.
“Fai finta di non capire, ma hai capito benissimo.”
“A dire la verità era proprio quello che non volevo fare stasera: pensare”, risposi, distogliendo per un attimo lo sguardo da lei.
La luna era quasi piena. Un segno? Forse si, anzi a persarci bene tutto tornava. Tutto combaciava alla perfezione. Sarebbe stato da pazzi non accorgersene.

Alexis Tsipras

«Amici greci,
da sei mesi il governo greco combatte una battaglia in condizioni di soffocamento economico senza precedenti, per implementare il mandato che ci avete dato il 25 gennaio.
Il mandato che stavamo negoziando coi nostri partner chiedeva di mettere fine all’austerità e permettere alla prosperità ed alla giustizia sociale di tornare nel nostro paese.
Era un mandato per un accordo sostenibile che rispettasse la democrazia e le regoli comuni europee, per condurre all’uscita finale dalla crisi.

Durante questo periodo di negoziazioni, ci è stato chiesto di mettere in atto gli accordi fatti col precedente governo nel “memorandum”, nonostante questi fossero stati categoricamente condannati dal popolo greco nelle recenti elezioni.
Comunque, nemmeno per un momenti abbiamo pensato di arrenderci, cioè di tradire la vostra fiducia.

Dopo cinque mesi di dure contrattazioni, i nostri partner, sfortunatamente, hanno rilanciato all’eurogruppo di due giorni fa un ultimatum alla democrazia greca ed al popolo greco.

Un ultimatum che è contrario ai principi fondanti ed ai valori dell’Europa, i valori del progetto comune europeo.
Hanno chiesto al governo greco di accettare una proposta che accumula un nuovo insostenibile peso sul popolo ellenico e colpisce profondamente le possibilità di recupero dell’economia e della società greche. Una proposta che non soltanto perpetua lo stato di incertezza ma accentua persino le disuguaglianze sociali.

La proposta delle istituzioni include: misure per un’ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, ulteriori riduzioni nel salario minimo del settore pubblico e incremento dell’IVA su cibo, ristorazione e turismo, eliminando inoltre le agevolazioni fiscali per le isole greche.

Queste proposte violano direttamente fondamentali diritti europei, mostrano che riguardo a lavoro, uguaglianza e dignità, lo scopo di alcuni partners e istituzioni non è il raggiungimento di un buon accordo per tutte le parti, ma l’umiliazione dell’intero popolo greco.

Queste proposte sottolineano in particolare l’insistenza del Fondo Monetario Internazionale in una dura e punitiva austerity, e sottolineano più che mai la necessità per i grandi poteri europei di prendere iniziative che conducano al termine della crisi del debito sovrano ellenico. Una crisi che colpisce altri paesi europei e che sta minacciando il futuro prossimo dell’integrazione continentale.

Amici greci,
in questo momento pesa sulle nostre spalle, attraverso le lotte ed i sacrifici, la responsabilità storica del popolo greco per il consolidamento della democrazia e della sovranità nazionale. La nostra responsabilità per il futuro del nostro paese.
E la nostra responsabilità ci richiede di rispondere all’ultimatum sulla base del mandato del popolo greco.

Pochi minuti fa alla riunione di gabinetto ho proposto l’organizzazione di un referendum, perché il popolo greco possa decidere in maniera sovrana.

Questa proposta è stata accettata all’unanimità.

Domani la la camera dei rappresentanti sarà convocata d’urgenza per ratificare la proposta del gabinetto per un referendum la prossima domenica, 5 luglio, sull’accettazione o il rigetto della proposta delle istituzioni.

Ho già informato della mia decisione il presidente francese e la cancelliera tedesca, il presidente della BCE e domani una mia lettera chiederà formalmente ai leader della UE ed alle istituzioni di estendere per pochi giorni il programma attuale in modo da permettere al popolo greco di decidere, libero da ogni pressione e ricatto, come richiesto dalla costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica europea.

Amici greci,
al ricatto dell’ultimatum che ci chiede di accettare una severa e degradante austerità senza fine e senza prospettive di ripresa economica, vi chiedo di risponde in maniera sovrana e orgogliosa, come la nostra storia ci chiede.
Ad una austerità autoritaria e violenta, risponderemo con la democrazia, con calma e decisione.

La Grecia, il luogo di nascita della democrazia, manderà una forte e sonora risposta all’Europa ed al mondo.
Mi impegno personalmente al rispetto dei risultati della vostra scelta democratica, qualsiasi essi siano.
Sono assolutamente fiducioso che la vostra scelta onorerà la storia del nostro paese e manderà un messaggio di dignità al mondo.
In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei popoli. Che in Europa non ci sono proprietari ed ospiti.
La Grecia è e rimarrà una parte fondamentale dell’Europa, e l’Europa è una parte della Grecia. Ma senza democrazia, l’europa sarebbe un’europa senza identità e senza bussola.
Vi invito a mostrare unità nazionale e calma e fare la scelta giusta.
Per noi, per le generazioni future, per la storia dei greci.
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo.»
( Alexis Tsipras Atene, 27 giugno 2015, 1 am)

O mio Dio!

Se avessi saputo che la scelta di fare figli sarebbe stato un compito cosi di responsabilità forse non avrei avuto il coraggio. Non per me stesso, giuro, ma per loro. Non avrei avuto il coraggio. Ora, mentre guardo il profilo del volto di mia figlia che dorme. Tenendole delicatamente la mano, tenendo il braccio in leggera tensione per non schiacciarla con il peso. Sentendo il suo lieve respiro che le alza il piccolo petto, sogno di lei piccola e non posso non trattenere una lacrima di tenera nostalgia.
Non riusciva a dormire perchè a scuola girano storielle sui fantasmi. Ho cercato di tranquillizzarla. Ho parlato con inusuata scioltezza e riuscivo a convincere per primo me stesso di quello che dicevo. Le ho detto che secondo me ognuno può scegliere quello a cui credere purchè ne tragga benessere. Più o meno, mi pare. Poi lei si è addormentata e io sono rimasto solo, con tutte quelle parole ancora in testa. Ho avuto paura. Quello che non conosciamo ci fa paura. Un i-Pad spaventerebbe a morte uno che non conosce quella tecnologia e ho avuto paura, paura di non riuscire a proteggerla. Ben venga la paura se ci serve a stare all’erta, svegli. Fin quando non cercheremo di combattere la paura con il sorriso, l’ironia, invece che con l’odio non cambierà nulla. Ne dentro, ne fuori di noi.

Non ci capisco nulla

imbiancareE’ da qualche giorno che mi sto … spezzando? la schiena. Ho deciso di fumare meno. Ho anche visto veramente la mia stanza. Uno schifo assoluto. Su un tappeto, per terra, di cenere e mozziconi di sigaretta un tavolo di simil-legno appoggiato in modo precario su due trespoli, sopportava il peso di due PC, due monitor, tre tastiere, tre mouse, quattro portaceneri pieni fino all’orlo, 6 tazzine e tazze di varie dimensioni con il fondo nero di caffè rappreso sul quale, come torri, conficcate, mozziconi di sigaretta puntavano il loro dito verso di me. Attorno alla tastiera, cenere, mozziconi, cartine, pipe, sigaretta elettronica, una miriadi di fogli con appunti indecifrabili scritti da un me sconosciuto, scatole piene e scatole vuote, lampade da tavolo non funzionanti e una montagna di pensieri inutili. Ho deciso di fare pulizia, intanto fuori di me. Ho deciso di fare. Ho deciso di imbiancare la stanza e magari lasciare tre su quattro pareti di un colore diverso: verde. Verde chiaro e scuro. Ora fumo solo fuori alla finestra diminuendo cosi il numero di sigarette quotidiane a meno della metà. E’ un inizio. E’ un cambio, un fare qualcosa, qualsiasi cosa ti venga in mente, ma farla, farla sul serio. Almeno una volta. Poi ci potrei prendere anche gusto.

L'assassino è il maggiordomo?

Solo se è davvero fidato

Queerrilla

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la lotta agli occhiali neri è appena cominciata...

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